Torre a Mare

Sappiamo con certezza che, in età tardo-neolitica (3000-2000 a.C.), su questo tratto costiero ci fu un insediamento di tribù agricole e marinare.

Nel Medioevo: “la Pellosa” (nel 1049) o “basso della Pelosa”, da sempre appendice marina del territorio noiano, è nella storia feudale di Noha, prima contea e poi, con la Regina Bona e i Carafa, ducato di Noja.
I fasti cinquecenteschi del castello noiano si collegano con la grotta della Regina, che fu detta anche del Duca, perché con opportuni adattamenti era diventata il lido-piscina riservato ai Signori del luogo.
Comincia così, nel nostro racconto, l’evo moderno, segnato in particolare da una torre che proprio in quegli anni (1563-73) si eleva a dominare il mare per scrutarne l’orizzonte e darà il nome al nascituro paese, che conserverà poi, nel rispetto della Storia, l’attributo di origine, Torre Pelosa. E che proprio la Torre dia inizio a un tempo nuovo per i pescatori noiani si deduce dalla sua funzione: posto di vedetta, rende più sicura la costa, infestata per secoli dalla orde dei barbari e dalle scorribande dei mussulmani, arabi – saraceni – turchi. Ma passeranno ancora quasi due secoli prima che intorno alla Torre incominci a delinearsi il paesino con le prime casette dei pescatori e le abitazioni estive dei “signori”. Nel 1865 passa il primo treno dalla vicina stazione e poi arrivano il telegrafo, la scuola, l’acquedotto, la luce elettrica: nasce il paese che, divelto in era fascista dalle radici noiane, non è più Torre Pelosa.

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